Due mesi fa ho avuto il privilegio di essere intervistato da Raffaello Castellano e Ivan Zorico di Smart Marketing, il Mensile di Comunicazione, Marketing e Social Media.
Abbiamo parlato di tanti argomenti interessanti e stimolanti, ma soprattutto di brand, di marca e di identità di marca.
Che differenza c’è tra marca e brand?
Sono un fermo sostenitore della filosofia secondo cui il termine marca riguarda un luogo, più nello specifico un luogo di confine. Da qui deriva anche l’etimologia di Danimarca, ossia “terra dei Dani”.
Ma oltre alle nazioni, anche le imprese sono da vedersi come territori, nei quali ci sono una serie di valori impersonificati da coloro che popolano il territorio aziendale.
Ed è per questo che abbraccio la definizione di marca intesa come spazio-tempo nel quale le persone riescono a creare e aggiungere valore grazie ai propri gesti e comportamenti.
Il brand invece è la percezione di quel valore, che sta nella mente di chi ti osserva. Non è detto che il pubblico capisca esattamente tutto quello che fai e il tuo prodotto. Ma avrà sicuramente una certa idea nella testa.
Il brand è un’etichetta che una marca può usare nel mercato, ma non è detto che tutte le marche ne abbiano una (come accade nel caso di molte aziende che operano nel mondo delle semilavorazioni).
Ma come fa la marca a raccontarsi?
Una marca ha la necessità di comunicare se stessa verso l’esterno, e il brand risulta un ottimo strumento per fare ciò.
Trovandosi esclusivamente nella mente dei consumatori, il brand non ha né un’identità propria, né dei valori. Sono le persone, invece, a cercare nel loro sistema valoriale qualcosa per cui giustificano o prendono le distanze da un determinato messaggio, che comunica quello specifico brand.
Ciò che conta, per i brand, è lavorare in termini di percezione grazie a delle componenti espressive come le immagini o le parole, per fare in modo tale che ogni cliente associ qualcosa di proprio a quel sistema, a quel costrutto.
C’è anche da dire che le persone non capiscono sempre chiaramente i valori e i messaggi, e, soprattutto, non analizzano e decodificano le informazioni in modo analitico, ma piuttosto si basano molto sulle emozioni. Alla luce di questo possiamo dire che i brand che funzionano meglio degli altri sono quelli che lavorano sulla componente emotiva e fanno vivere emozioni al pubblico.
Identità di marca: l’importanza della coerenza nel tempo
L’identità è il termine più importante perchè la marca abbia successo. È la continuità di sé nel tempo.
Una marca, il luogo produttivo, le persone che ci operano, la figura che la governa, hanno senso di esistere nel momento in cui sanno che c’è continuità.
È importante che una marca sia coerente nel tempo e che si evitino cambiamenti efferati.
Deve esserci coerenza nei comportamenti basati sui valori dell’organizzazione, che sono emersi dall’esperienza e dai sacrifici sui cui si erigono le fondamenta della marca.
Se sei interessato ad approfondire il tema della marca ti invito a leggere il mio libro “L’identità di marca”. È una vera risorsa per imprenditori, amministratori d’azienda e professionisti del marketing, che ti aiuterà a riscoprire chi sei, qual è l’essenza della tua impresa e ciò che ti rende autentico!
Ti invito a guardare l’intervista completa qui sotto o su YouTube.