Samuel Gentile.

Brand Master

Brand Master

Si può rappresentare la posizione di un brand con la ceramica?

Iconical Brand Positioning

“Simpatico”. 

Il dizionario Treccani definisce con il termine “simpatico”: tutto ciò che genera simpatia, ovvero in altre parole ciò verso cui si prova un sentimento di istintiva attrazione.
Ti sembrerà uno strano modo di iniziare un articolo che dovrebbe parlare di ceramica. 

Come saprai, ho speso le ultime settimane a presentare e raccontare Brand Masterclass: il primo corso di alta formazione in cui teoria e pratica si uniscono. Ci sono tanti corsi di branding, ma questo è l’unico che fornisce gli strumenti.

La vera rivoluzione è il TOOLKIT completo di tutti gli strumenti per applicare subito quanto imparato nelle videolezioni. Il pezzo forte è il set ceramico che permette di lavorare con il modello Iconical Brand Positioning.

Si tratta di un set di coni e tronchi di cono che, se usati nel modo giusto, rendono concreto e fisico il modello di posizionamento di brand che è per sua natura astratto. 

Per conoscere il motivo per cui ho deciso di iniziare questo articolo dandoti una definizione apparentemente slegata al resto del discorso dovrai avere un attimo di pazienza e seguire il ragionamento. Tra poco ti sarà chiaro, promesso. 

Partiamo dal presupposto che essendo tutti persone diverse ciascuno vive ogni esperienza guardando alle cose dalla propria prospettiva e, dopo averla condivisa, ne fa tesoro a suo modo.
Nei miei profili social ho già avuto modo di mostrare tramite foto e video la creazione di questo set vista dai miei occhi (e dalla fotocamera del mio cellulare), ma ho pensato che non fosse sufficiente. 

Mi sono reso conto infatti che rischiavo di ridurre ad una semplice rubrica di post e immagini un processo che ha in realtà ancora molto da raccontare, non solo per mezzo del mio personale punto di vista.
Posso infatti dire di aver avuto in questa avventura un prezioso compagno di viaggio a cui devo riconoscere la sua parte nella buona riuscita di questo progetto, di conseguenza esiste fortunatamente un’altra prospettiva di questa stessa storia che merita di emergere e ho pensato che il modo migliore per far si che questo accadesse fosse tramite le parole. 

Questa prospettiva è ovviamente quella di Paolo Demo.

Paolo Demo e Samuel Gentile

Paolo è ora un designer esperto in ceramica, che è arrivato a fare quello che fa ora accumulando tantissime esperienze e conservando da ognuna di esse un insegnamento diverso. 

Pur essendo figlio di ceramisti sentì inizialmente il bisogno di allontanarsi da questo settore, diventando così architetto e designer. 

Col passare del tempo si rese conto di quanto il campo dell’architettura gli andasse stretto, a tal punto da percepirlo un ruolo meccanico e asettico. La sua propensione alla creatività lo portò quindi a tornare al design, prima come creative manager e poi nel suo studio personale, all’interno del quale giunse la coraggiosa specializzazione nella ceramica. 

Paolo esula da tutto quello che è il settore ceramico in Italia, e ciò emerge anche da una semplice chiacchierata di fronte ad un caffè.

Mi raccontava infatti come la grande carenza del contesto italiano sia il suo essere intriso di tradizionalismo.

Siamo molto legati all’idea del conservatorismo e, in veneto, alla filosofia del “xe sempre sta fato cosi”, per cui il progresso e l’evoluzione dei processi vengono sacrificati e messi in secondo piano, talvolta nemmeno considerati un’opzione. 

Tutto ciò crea un tappeto culturale inadatto a porsi e porre dubbi e questioni in merito, perché non troverebbero in ogni caso una via di sfogo. 

Fortunatamente questa condizione non attraversa tutti i settori produttivi in Italia. Ad esempio, le aziende del complemento arredo hanno promosso al loro interno diverse competenze e sviluppato una struttura tecnico-organizzativa in relazione ai progetti: l’unico distretto che non si è mai evoluto ed è rimasto aggrappato all’antica mentalità artigiana è il distretto ceramico. 

Per una persona che rifiuta di lavorare secondo schemi prestabiliti e crede nel miglioramento e l’apprendimento continuo questo metodo lavorativo è imprigionante. 

In pratica, gli artigiani lavorano facendo prove su prove a vuoto fino ad ottenere, per tentativi, il risultato desiderato: nessuno progetta la ceramica e, prima di Paolo, non esisteva in Italia uno studio di design specializzato in tutti gli aspetti tecnici ed esecutivi legati al mondo della ceramica e che si concentrasse su un rapporto collaborativo fitto col cliente, dall’ideazione al progetto esecutivo, per rendere tale collaborazione parte integrante e punto di forza del metodo lavorativo.  

Come spesso accade, tutti i  professionisti ad un certo punto si scontrano con la dura realtà del marketing.
In particolare, tutta la diffidenza dei designer deriva dal fatto di non aver avuto molte vittorie lavorando con esperti di marketing dato che si tratta di un settore in cui il personal brand gioca un ruolo fondamentale.

Quindi chiaramente trovarsi di fronte a “Samuel Gentile nel ruolo di Brand Master” che ti parla di brand tridimensionale può essere disorientante se nel marketing riponi poca fiducia.  

Eppure, pur confessandomi che il primo pensiero sentendomi parlare fu “questo qua o è un genio o mi prende in giro”, sono bastate poche delucidazioni riguardo il concetto di marca, brand e posizionamento per chiarire e mettere in luce pincìpi rimasti per anni confusi, rendendo palese il fatto che chiunque possa capire il marketing e oltretutto trarne vantaggio.

Di fatto, esistono migliaia di definizioni di Brand e Marca, eppure nessuna è convincente: nessuna mostra se conviene davvero lavorare sulle emozioni, o sui dati, o sul personal branding. 

La difficoltà del marketing è proprio quella che richiede tipicamente di ragionare in modo astratto, senza mai fornire indicazioni chiare e precise, ed è il motivo per cui tanti decidono di non provare nemmeno ad intraprendere questa strada. 

Proprio per questo motivo è nata Brand Masterclass e con lei il modello fisico di Iconical Brand Positioning: creando qualcosa di tangibile con cui capire il branding, per avere da subito delle indicazioni chiare e pratiche di cosa significa fare marketing.

Quando ho spiegato per la prima volta a Paolo il funzionamento del modello tridimensionale e il modo in cui pensavo di collegarlo a dei concetti di marketing ha espresso la propria idea in merito, sulla base di come lui stesso ha percepito la spiegazione.

Mi raccontava come abbia pensato che il mio compito come Brand Master sia quello di accompagnare le aziende istruendole e rendendo il marketing comprensibile, per far si che un imprenditore che lo considera un inutile spreco di tempo e soldi lo veda come una via percorribile e utile. Il modo più semplice per realizzare ciò è quello di abituare i clienti a ragionare non come me ma assieme a me, facendo in modo che il modello Iconical diventi parte del nostro metodo di lavoro. 

Dal suo punto di vista, è possibile vedere il kit come un abaco, ovvero la prima cosa che si fornisce ai bambini per imparare a contare, complice il fatto di avergli espressamente spiegato che volevo realizzare degli oggetti pesanti da manipolare, con cui giocare concretamente, da incastrare e addirittura creati per dimostrarne l’uso, come i giochi vissuti. 

La similitudine mi ha fatto sorridere, ma abbiamo riflettuto assieme sul fatto che è proprio l’elemento ludico del kit ciò che innesca il ragionamento. Allora il marketing  non è più visto come un peso o associato a cose che per un imprenditore sono terribilmente incomprensibili ma, ragionando tramite scenari, grazie ad un qualcosa di fisico, diventa una vera e propria struttura mentale, mostrandoti nella realtà quale direzione il tuo investimento come imprenditore stia effettivamente prendendo

Piccola curiosità, è nata poi l’idea di fare ulteriormente leva su questo concetto, andando a ricercare un’armonia che sfruttasse il carattere fanciullesco ed istintivo del cervello.

Su intuizione di Paolo, la stereometria degli oggetti in ceramica che costituiscono i coni è realizzata ad hoc affinché chi li utilizza ne sia attratto e li riconosca come parte della propria natura. Le loro proporzioni si basano infatti sulla sezione aurea: un rapporto tra due numeri, ricorrente in natura, che è sintesi di armonia e bellezza e regola diverse forme ed equilibri naturali, dall’aspetto delle piccole conchiglie a quello delle immense galassie

Come vi ho raccontato su instagram, anche il metodo produttivo si differenzia da quello convenzionalmente utilizzato per la produzione di oggetti ceramici, frutto di ragionamenti e di un processo di continuo miglioramento. 

Quando ho chiesto a Paolo di riassumere con una parola tutto il percorso di realizzazione dei coni, che è tutt’ora in continuo adattamento, dopo una breve riflessione la decisione è ricaduta su “simpatico”. 

La sua spiegazione? 

Il suo lavoro si basa sul miglioramento, il quale prende forma tramite la continua messa in atto della capacità di resettare le proprie conoscenze e liberarsi della pretesa di sapere tutto,  mettendosi nella condizione più favorevole di imparare dai propri sbagli, dal proprio intuito e dalle altre persone, attingendo continuamente alla propria esperienza per dosare in ogni progetto, in maniera quasi sartoriale, ciascuna componente in relazione alle altre.

Treccani non era così distante, visto che essere nella condizione di comportarsi come una spugna ed assorbire ciascun possibile insegnamento richiede di essere necessariamente attratti in modo incondizionato dall’attività svolta.

Questo percorso è stato istruttivo in modo simpatico, nel senso che ha rappresentato una sfida, un’esperienza da cui imparare senza pesantezza ma con piacere ed interesse, la perfetta concretizzazione del modo in cui ad entrambi piace concepire il proprio lavoro